TWINS

TRANS-FERRE | Urto elastico fra corpi rigidi

coreografia e interpretazione di
Sofia Casprini e Martina Monaco

 

FORLORN

—-

coreografia e interpretazione di
Matteo Sacco

DEBUTTO/ESIBIZIONI
RASSEGNA STAMPA

Sinossi

IDENTITÀ 2.0

Trans-ferre è un esperimento coreografico che studia il meccanismo fisico del pendolo di Newton, strumento che analizza il trasferimento energetico tra due corpi che subiscono un urto. L’energia si conserva; non si crea, non si distrugge, ma si trasforma o trasferisce. Questa legge fisica mette in luce la verità dei rapporti umani e delle relazioni all’interno della società poiché attraverso lo studio del pendolo ciò che si rappresenta è una riflessione sull’istinto umano di trasferire la propria energia emanandola e condividendola in modo da creare una rete di scambio tra gli individui. Come la sfera di un pendolo trasferisce la sua energia ad una singola sfera o a più sfere così nei rapporti umani un solo individuo può influenzare l’energia di un collettivo e viceversa. Le energie, infatti, si scambiano, si influenzano, si respingono o si assorbono. Il raggiungimento della completa accettazione di un’energia diversa dalla propria si può tradurre, poi, in una forma d’amore, condizione in cui la sintonia tra le energie diventa univoca, prende un’unica direzione.

Fanciullino pascoliano andato a male, rotto e trasformato in qualcosa che nemmeno lui capisce bene, Forlorn abita un universo in cui corpo e spazio diventano anarchici interlocutori delle sue farneticanti domande. La ricerca coreografica portata avanti da Matteo Sacco, è orientata ad esplorare questo personaggio che ciarla senza mai tacere nel suo mondo interiore dove l’immaginazione ha un peso specifico vero e dove Forlorn ciarla senza mai tacere

IL PROGETTO

Nel nome l’essenza del progetto: identità diverse che condividono la stessa incubatrice, condividono i nutrienti e hanno lo stesso tempo di gestazione ma si sviluppano con una propria personalità.

La volontà della compagnia Sanpapiè è stata quella di accompagnare e sostenere la ricerca coreografica di giovani autori/ danzatori, creando un percorso di lavoro che attraverso residenze e aperture pubbliche, potesse essere, nel corso di un anno, occasione di crescita, stimolo e provocazione al processo creativo.
Il lavoro della compagnia, infatti, si è da sempre basato su uno scambio e un dialogo molto forte tra danzatore e coreografo: per questa ragione ci è sembrato coerente appoggiare lo slancio creativo degli interpreti più giovani.

I due progetti che sono stati scelti, Trans-ferre di Sofia Casprini e Martina Monaco, e Forlom di Matteo Sacco,  hanno visto coinvolti danzatori che collaborano con il nucleo produttivo della compagnia e che hanno manifestato la voglia di confrontarsi e sperimentarsi come autori. La compagnia ha perciò messo a disposizione sia la parte strutturale e organizzativa sia quella artistica attraverso “tutoraggi” che hanno accompagnato gli studi in ogni loro fase: progettuale e artistica. Crediamo sia importante unire la dimensione protetta della residenza in cui gli autori possano sperimentare e ricercare a momenti in cui il lavoro si apre al confronto con il pubblico e con lo spazio scenico. Quest’ultimo punto ha previsto sia spazi scenici teatrali sia situazioni site-specific in modo che gli elementi scenici come l’architettura, la luce e la dislocazione del pubblico potessero essere ulteriori punti di analisi e riflessione.