THREE LITTLE ROOMS
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PRODUZIONE SANPAPIÉ
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Coreografia
Matteo Sacco
Come si può uscire dalla porta quando la vera prigione è quella che ci si porta dietro, ovunque si vada?
CAST &
CREDITS
Danza: Sofia Casprini, Marta Rak, Bui Rouche
Coreografia: Matteo Sacco
Musiche: Iago Rojas
Sinossi
IDENTITÀ 2.0
Three little rooms è la storia di tre vite separate di tre personaggi isolati bloccati nelle loro routine quotidiane, chiusi nelle loro case e impossibilitati a uscire. Queste tre stanze diventano simbolo e metafora di una condizione più profonda, interiore, emotiva, accentuata dalla solitudine e inarrestabile. La vera domanda, allora, emerge: che senso ha uscire da queste stanze se non riescono ad uscire da quella condizione emotiva che li colpisce, li limita e li riduce a prigionieri di loro stessi? Come si può uscire dalla porta quando la vera prigione è quella che ci si porta dietro, ovunque si vada? Qui inizia la lotta interiore dei personaggi con se stessi e la loro abitudine, precipitando nella follia del loro mondo interiore, attraverso uno specchio di Alice, che trasforma i loro movimenti e deforma le loro immagini, i loro corpi trascinati, fuori dal loro controllo. Un viaggio che li porta a guardarsi e a rendersi conto di ciò che realmente hanno dentro, in una lotta impari contro se stessi.
Ma, a loro insaputa, qualcosa di più grande è già all’opera: le loro vite si intrecciano armoniosamente. Le loro nevrosi, il loro dolore, le loro prigioni interiori da cui tentano di us- cire, fanno già parte di un piano più ampio che li unisce come esseri umani. Solo lo spettatore sa: finché al culmine della lotta accade qualcosa di inaspettato che mostra ai personaggi l’esistenza di una realtà collettiva, dove trovano il contatto reciproco e in questo una condizione umana che li unisce al di là del tempo e dello spazio. Qualcosa a cui possono accedere, per trarre sostegno e nutrimento. Distruggere la loro prigione interiore e uscire davvero da quella stanza per essere veramente liberi