










![STABAT PATER A[1]BIT CASALEGGIO BOIRO (AL) FESTIVAL L’ALTRO MONFERRATO ore 17.30, 19, 20.30](http://www.sanpapie.com/wp-content/plugins/revslider/public/assets/assets/dummy.png)













STABAT PATER – Viaggio tra padri combattenti
—
coreografia di
Lara Guidetti
—
regia di
Claudio Orlandini
Tra confessioni di rabbia e di amore, di smarrimento e di forza, il padre racconta la sua vita accanto al figlio disabile, a casa, per strada, in ufficio, nel mondo di tutti i giorni.


CAST &
CREDITS
Uno spettacolo di Elena Lolli e Manuel Ferreira
Regia: Claudio Orlandini
Coreografia: Lara Guidetti
Musiche: Mauro Buttafava
Scene e costumi: Stefano Zullo
Luci: Andrea Violato e Mike Reyes
Video: Michele Ciardulli
Interpreti: Manuel Ferreira e Gioele Cosentino
Sinossi
IDENTITÀ 2.0
È una notte come tante, la notte di un padre che ha un figlio che non parla, non cammina, non gioca come tutti gli altri ragazzi.
Tra confessioni di rabbia e di amore, di smarrimento e di forza, il padre racconta la sua vita accanto al figlio disabile, a casa, per strada, in ufficio, nel mondo di tutti i giorni. Lo spettacolo mette a nudo il dolore di un padre che vive la difficile quotidianità insieme al figlio, fatta di cure e di attenzioni ma anche di ricerca di una dimensione dove possano incontrarsi. Un attore nel ruolo del padre e un danzatore in quello del figlio, corpo narrante senza voce, agiscono, indifesi entrambi, legati da un rapporto indissolubile. Stabat Pater è un progetto nato dal desiderio di raccontare storie di padri che cercano una risposta a un dolore che ha segnato la loro vita e il loro ruolo di genitore. Padri che si sono sentiti derubati due volte, quando sono stati privati del figlio che sognavano e quando si sono sentiti derubati del loro ruolo, quello di trasmettere al figlio tutto quello che sanno per portarlo nel mondo. Un mondo che non li facilita e che, malgrado i passi fatti in avanti, non riesce ancora a rendere il diversamente abile parte attiva e integrata della società e delle nostre vite. Lo spettacolo nasce dalle interviste e dall’incontro con i “padri combattenti”, che quotidianamente si misurano con la fragilità dei loro figli e che sono impegnati nel cercare di diffondere un nuovo sguardo sulla disabilità attraverso progetti concreti. Battaglie solitarie che resterebbero nell’ombra e che abbiamo bisogno di rendere visibili.
TESTO
Padri Combattenti – Manuel Ferreira
Stabat Pater è un progetto che mi tocca nel profondo. Tanti anni fa, il mio miglior amico aspettava un bambino. Il giorno in cui è nato, dopo ore e ore di attesa, il mio amico mi chiama e mi dice in lacrime “É leggermente down…” Mi ha sempre colpito quella parola “leggermente”: è difficile accettare quella sentenza che arriva come una doccia fredda e ti paralizza. Oggi sono passati 23 anni, suo figlio non è leggermente down, è un ragazzo down che ho visto crescere insieme a un padre che ha trovato la forza di guardarlo per ciò che è.
I figli sono un dono, ma quando arrivata la “sassata” ti senti solo. Quasi sempre si pensa alla mamma, raramente al padre, anche se il dolore esiste per entrambi.
Con questo spettacolo vorrei dare voce a loro, a quei padri che hanno saputo trasformare il proprio dolore nella forza di sognare un mondo migliore, un futuro dove loro non ci saranno ma ci saranno i loro figli. E allora quel futuro bisogna costruirlo. Tutti insieme.
Combattenti e fragili – Elena Lolli
Quante donne della mia generazione, nate tra gli anni 60 e 70, hanno passato la vita a “cercare” i loro padri. Tutte siamo state figlie e tutte lo sappiamo, ne abbiamo avuto un bisogno struggente. Da allora per fortuna i padri sono cambiati tanto. Oggi sono presenti, amorevoli e partecipativi. Già questa grande trasformazione basterebbe per voler parlare di paternità. Tra tutti, abbiamo scelto di raccontare di quei padri “speciali” con figli disabili, vicini a loro ventiquattr’ore su ventiquattro, ancora più presenti. Immersi in un quotidiano pesante e doloroso, spesso restano nell’ombra o nell’ombra conservano il loro dolore e la loro fragilità, quella fragilità maschile e legata alla concezione della disabilità spesso nascosta e rifiutata dalla nostra cultura. Eppure, è proprio su quella fragilità che è possibile rifondare una forza costruttiva. Parlare oggi di fragilità è la cosa più forte che si possa fare.
COREOGRAFIA
Il corpo del mistero – Lara Guidetti
La ricerca coreografica indaga il concetto stesso di “abilità” legata al corpo in relazione con l’universo di forme e dinamiche che noi percepiamo come “normali” perché comprensibili, inquadrabili in modelli dati e strutture di relazione abbastanza reiterate da risultarci familiari e quindi solide. L’abilità che abbiamo ricercato risiede nella capacità di affidarsi completamente ad un movimento irrazionale, inconscio, istintuale, non soggetto a reazioni, forme e cambiamenti logici ma completamente emotivi e legati ai sensi: principalmente tatto e udito. Ne deriva una partitura che si sfida a non risultare tale, provocando lo spettatore a spostare il proprio punto di vista sul corpo del danzatore che danza “al di fuori delle regole”. La relazione tra gli interpreti è il generatore di senso costante per il movimento che dialoga con musica e testo come una terza linea di scrittura.
REGIA
Claudio Orlandini
Come iniziare? Come creare la notte?
La notte che è femminile così come lo sono la casa, la solitudine, la pazienza.
Lo spettacolo Stabat Pater richiede, e ricrea, un’atmosfera al maschile che parte dallo spazio per generare una relazione notturna con pochi elementi scenici: un luogo neutro, dove sperdersi e dimenticare per una notte la casa materna. Si disegna così nel vuoto la relazione tra un attore e un danzatore, si inventa e realizza un luogo al maschile, una stanza dei racconti paterni, dei giochi, delle confessioni, delle rimostranze, dei sogni, delle urla, dei sorrisi e dei dolori. È una lunga, notturna, via crucis di lotta interiore ed esterna, fisica ed emotiva, spaziale e psicologica che avviene in corpi diversi per raccontare, con maschile pazienza, la fragilità̀ e la difficoltà di un padre abile nella parola e di un figlio disabile nel mondo, ma abile nella danza.
NOTE MUSICALI
Mauro Buttafava – Compositore La musica in Stabat Pater nasce insieme alle azioni che ci accompagnano in questa lunga notte tra padre e figlio. Situazioni che si ripetono ciclicamente, ma che trovano nell’imprevedibilità del figlio e nella caparbietà del padre inaspettate evoluzioni di azioni e sentimenti contrastanti. Così una delicata chitarra elettrica, accompagnata dalla presenza di loop e flussi di drum machine, evolve un’atmosfera sospesa e densa con una linea melodica cangiante fatta di accenti improvvisi nati insieme alla scena. Vaghi echi di rock ed elettronica evocano quotidianità del padre strappate e riparate, mentre un’onda di sentimenti crescenti trova spazio in un minimalismo costantemente improvvisato che libera la danza scomposta e vitale del figlio