DANCING BRUNO
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COPRODUZIONE SANPAPIÉ E FONDAZIONE LUZZATI – TEATRO DELLA TOSSE GENOVA
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Ideazione
Lara Guidetti, Saverio Bari
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Con i contributi di
Marco De Meo, Marcello Gori, Susanna Gozzetti, Cecilia Vecchio
Benvenuti a Dancing Bruno
Luogo di tutti, terra di nessuno
Esiste un modo
che non è guarire
Ma
Domare
Controllare la bestia che ti assale
Danzare, danzare, danzare!!
CAST &
CREDITS
Con Saverio Bari, Luis Fernando Colombo, Gioele Cosentino, Marco De Meo, Marcello Gori, Susanna Gozzetti, Lara Guidetti, Francesca Lastella, Matteo Sacco, Cecilia Vecchio
Coproduzione Sanpapié e Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse
ideazione Lara Guidetti, Saverio Bari con i contributi di Marco De Meo, Marcello Gori, Susanna Gozzetti, Cecilia Vecchio
Coreografie e regia Lara Guidetti
Testi Saverio Bari
Musiche originali e fonica Marcello Gori
Musica dal vivo Andrea Vulpani
Costumi Daniela De Blasio
Con il sostegno di MiC – Ministero della Cultura
Sinossi
IDENTITÀ 2.0
Quello che viene spontaneo domandarsi è cosa sia un dancing e soprattutto chi sia Bruno.
Alla prima domanda la risposta viene apparentemente facile: un dancing è una sala da ballo prima che venga chiamata discoteca e dopo aver perso la definizione di balera. Il dancing è la terra di mezzo dove il ballo di coppia si apre a contaminazioni ritmiche, culture, forme e figure di altre parti del mondo. In comune con la balera ci sono le regole e soprattutto la voce potente dell’estrazione popolare, mentre la tensione verso la disco rivela un mondo che si sta allargando e si apre all’incontro e alla sperimentazione, guardando allo straniero con fare affascinato e curioso, imitandone le movenze, e pronto a scambiare le proprie.
Dancing Bruno è una cavalcata nel ballo popolare tra gli inizi del 900 e i primi anni 70, aggrappati alla sella della storia dei cambiamenti sociali e politici che hanno trasformato il nostro modo di vivere gli spazi, le relazioni, i ruoli e i passi in comune. È un covo clandestino, un’arca dove ogni animale può salire per ritrovare la propria spontanea e necessaria voglia del proprio corpo e dell’altro. Siamo ciò che danziamo, e in Dancing Bruno l’ironia spalanca la porta all’incontro e alla sperimentazione. È un’esperienza partecipata dove pubblico e performers si fondono in uno stesso gioco, creando uno spazio surreale in cui il tempo si sospende tra note e sudori in un fare organico di gente che balla. Ne risulta una serata di circa due ore e mezzo, dove 12 artisti tra musicisti, danzatori, cantanti e attori, si contendono il pubblico, sfidandosi a non lasciare seduto nemmeno uno spettatore.
Non c’è l’orchestra ma un superstite strumento solitario che dialoga con i nuovi suoni dell’elettronica, destinati a soppiantare tragicamente le band. La danza contemporanea, in intermittenti interventi che punteggiano la serata, si fa portavoce di episodi e aperture poetiche su contraddizioni e fragilità umane che conferiscono al “popolare” il ruolo di rito collettivo in perenne riscrittura, sempre capace di risuonare in modo trasversale ed inclusivo.
E Bruno? Chi è Bruno?
È anche lui un’idea clandestina: quella di un teatro dove non c’è barriera tra pubblico e palco, il ricettacolo segreto e intimo di un universo popolare in cui affondiamo le radici, il custode di un mondo che non si perde mai del tutto ma si trasforma… è il palo che ci avverte quando siamo in pericolo, per darci il tempo di spostarci altrove, per rinascere cambiati, contaminati… è qualcuno che tutti abbiamo conosciuto, all’angolo qualunque, tra due strade qualunque, che ci ricorda chi siamo, chi siamo stati, chi potremmo essere… è una domanda senza la fretta della risposta e l’eccitazione della scoperta…
Bruno è la parola segreta, è il ricordo che ci si porta dentro da sempre, in grado di rinnovarsi ad ogni generazione.