FIRST PERSON

2013
Festival Nuove Terre – Monterosso

2012
Pleased to meet you – Circuito Teatrale del Piemonte, Luoghi Comuni Festival – Bergamo, Oscena festival – Cagliari

2011
Spazio Tertulliano – Milano

2010
Spazio Mil – Sesto San Giovanni, Cartografias de la Danza – Teatro de Madrid, Sala Triangulo – Madrid, Teatre de Ponent – Granollers, Sala Mirinaque – Santander, Espacio Inestable – Valencia, A Levar l’ombra da Terra – Ozzano San Paolo

2009
Previsioni Giovani proposte per la scena milanese – Teatro Ringhiera, Milano

“Un gran messaggio del teatro Italiano al Teatro de Ponent. (…) L’intensità del messaggio e l’eleganza della realizzazione portano lo spettatore a dare un valore profondo alla bellezza dell’essere persona, dell’essere vivi. Naturalezza e sensibilità riconciliano con la verità umana più vera.”

Joan Sal Vila
Revista del Vallès
—
“Io. Ma io chi sono? Cosa mi rende “io”? Le mie certezze? Gli incalzanti ritmi quotidiani? Le cose che mi circondano e a cui Io attribuisco un valore, un significato? Queste sono alcune delle domande che la compagnia Sanpapié si pone. Lara Guidetti e Francesco Pacelli, sulle musiche di Marcello Gori, ripropongono la frenesia che ci sovrasta e si domandano quale sia la finalità ultima di questo “correre verso qualcosa”. (…) E quindi, in un mondo imperfetto, che ci soffoca creando identità confuse, Io semplicemente sono, perché vivo.”

Valeria Bollini
fusiorari.org
—
“ Che Lara Guidetti e la sua straordinaria qualità di movimento potessero incantare, è cosa nota per chi l’ha vista in scena: ma l’incontro con Francesco Pacelli dona a questo spettacolo una potenza espressiva ulteriore. L’intenso accordo fra i due danzatori cattura l’attenzione sin dalle prime battute musicali e facile è l’identificazione con i due corpi continuamente oppressi e affaticati dai ritmi e le necessità del contemporaneo. Recitazione e coreografia si alternano con fluidità Prima Persona è un prodotto di grande qualità, pronto per confrontarsi con i grandi palcoscenici nazionali e non: ma resta soprattutto un’ora in cui tuffarsi con i danzatori in un mondo di “crisi, ansie, paure e d’amore”, per poi riemergerne, si spera, con una consapevolezza diversa. E migliore.”

Cristina Carlini,
The Tamarind
—
“I corpi – bellissimi ed eleganti – diventano inquieti, saltano, cadono a terra di peso, si rialzano, cercano di aspirare verso l’alto con salti, pirouettes, con le mani che stirandosi cercano di prendere o di attaccarsi a qualcosa, di trovare un appiglio. Ma cedono, inevitabilmente alla forza di gravità. (..) Si soffre per empatia. Si rivede se stessi nei tentativi di incontro/scontro che quotidianamente ci riguardano.”

Giovanni Bertuccio
Teatri Milano
—
“Una piéce figlia dell’oggi, dove i corpi esprimono i tempi difficili in cui viviamo, attraverso una danza dal segno espressivo, ora minimale ora energica.”

Carlo Argiolas
Unionesarda